Lo screening celiachia prevede i seguenti esami:
La celiachia è una malattia autoimmune del sistema digestivo, caratterizzata da una inappropriata risposta immune alle proteine provenienti dalla dieta (glutine e gliadina) presenti nel grano, segale e orzo.
Questa risposta immunitaria anomala determina infiammazione che danneggia il rivestimento dell’intestino tenue ed i villi della mucosa intestinale. La maggior parte dei soggetti con celiachia produce autoanticorpi che distruggono i villi intestinali. Il danneggiamento o la distruzione dei villi si riflette nella ridotta capacità dell'organismo di assorbire nutrienti, vitamine, minerali e liquidi. Nei soggetti non trattati possono comparire sintomi associati a malnutrizione e malassorbimento.
La celiachia è associata anche a fattori ereditari predisponenti che, insieme a fattori ambientali e psicofisici, possono contribuire allo sviluppo della malattia, con meccanismi che, attualmente, non sono totalmente chiari. Secondo le organizzazioni scientifiche internazionali, la malattia celiaca è in qualche misura caratterizzata anche da una familiarità, con una percentuale tra il 4% ed il 12%, di comparsa della malattia nei parenti di primo grado di una persona affetta. Pazienti affetti da sindrome di Down, sindrome di Turner e diabete di tipo 1 sono esposti ad un rischio maggiore di sviluppare la celiachia.
La malattia celiaca è diffusa in tutto il mondo ma è prevalente tra le persone di origine europea. Si stima che la sua prevalenza si aggiri intorno all’1%, con un'importante porzione di pazienti non diagnosticata. Nella popolazione italiana il numero teorico di celiaci si aggira intorno ai 600.000, contro i quasi 183.000 ad oggi diagnosticati. La celiachia può essere presente in entrambi i sessi, anche se è spesso diagnosticata nei bambini e nelle persone di età compresa tra i 30 ed i 40 anni e di sesso femminile. In passato la celiachia era diagnosticata solo in età pediatrica e con manifestazioni più gravi. Oggi viene spesso diagnosticata anche negli adulti.